I settori culturali e creativi, tra i più colpiti dalla crisi pandemica Covid-19, hanno dovuto far fronte al brusco calo e, in molti casi, allo stop prolungato delle loro attività. Da qui la necessità di adeguarsi e correre ai ripari per contenere il più possibile l’incredibile e inaspettata perdita di produttività, innovando e digitalizzando i propri processi produttivi. Un processo di ammodernamento che si stava svolgendo con lentezza e che ha subìto una brusca accelerazione per l’irrompere della pandemia, ma che grazie alla disponibilità di strumenti e linguaggi digitali ha facilitato lo spostamento on-line delle proprie attività formative e performative. Questa però non è la vera natura del settore, in cui l’interazione con il fruitore è elemento essenziale per la trasmissione non filtrata di emozioni, sensazioni e l’intensità delle azioni proposte. La possibilità quindi di poter tornare nuovamente a una normalità, bruscamente interrotta due anni fa, grazie alla partecipazione a Danzainfiera 2022 (25-27 febbraio 2022_Firenze, Fortezza da Basso) è stata un’occasione che il Balletto di Roma non ha voluto perdere e che ha permesso di riprendere pienamente il processo di internazionalizzazione della struttura e rafforzare ulteriormente l’obiettivo di diventare punto di riferimento per le nuove generazioni, dando loro la possibilità di credere nella danza come realizzazione professionale possibile: “formare la produzione” ovvero dare gli strumenti necessari a chi vorrà entrare a far parte del mondo produttivo con quelle esperienze creative necessarie per produrre spettacoli di danza e comprenderne i valori che essa esprime.