Nei primi mesi del 2021, nell’ambito del programma didattico del CAP – Corso di Avviamento Professionale, il Balletto di Roma ha inaugurato una nuova collaborazione con DA.RE. dance research, progetto di formazione professionale e ricerca nelle arti performative, ideato e diretto da Adriana Borriello, coreografa e pedagoga di lunga esperienza internazionale. La sinergia tra le due strutture è entrata nel vivo, lo scorso febbraio, con il primo modulo dal titolo “L’occhio e l’orecchio compositore” che ha visto impegnati i danzatori e le danzatrici del CAP in un percorso di esplorazione e creatività sotto la guida della stessa Adriana Borriello e di Antonella Talamonti, musicista, compositrice e docente. Con sessioni di studio in sala e all’esterno, presso la sede del Balletto di Roma in via della Pineta Sacchetti, il laboratorio ha coinvolto e accompagnato i ragazzi nella realizzazione di personali composizioni, anche con l’utilizzo di immagini, strumenti video e audio.
“Si tratta di pratiche di osservazione del reale che, in qualche maniera, inducono l’esperienza della realtà come fosse musica e coreografia; – spiega Adriana Borriello – il percorso si è dipanato attraverso una serie di esperienze, cominciate in sala, continuate all’esterno e culminate nella realizzazione di partiture coreografiche e musicali. I ragazzi hanno anche realizzato delle composizioni uditive e di immagine (un piccolo video e audio) per poi tornare, in sala, al linguaggio del movimento e del suono vicino a quello che hanno conosciuto fino a questo momento”. Un’intensa esperienza di scoperta e condivisione che ha stimolato la riflessione e lo spirito di osservazione dei danzatori, chiamati in questo caso a tradurre la realtà non solo attraverso la danza, ma anche con una particolare attenzione al suono e all’immagine.
“Il primo incontro con il CAP è stato molto proficuo, – conferma Borriello – i ragazzi sono giovani e hanno una preparazione solida: il fatto di proporgli un cammino che li ponesse a confronto con il linguaggio della danza come ‘movimento organizzato’ (dunque dal punto di vista della composizione) è stata per loro un’esperienza nuova. Il lavoro che abbiamo svolto insieme è stato molto ‘percettivo’ perché, a mio avviso, un danzatore contemporaneo non è oggi un semplice esecutore, ma è in qualche maniera un ‘co-creatore’, coinvolto nelle dinamiche dei processi compositivi. Anche semplicemente per danzare è necessario possedere intelligenza e sensibilità compositiva: l’obiettivo di questo modulo era dunque quello di affinare le capacità percettive e ‘consapevoli’ degli studenti e di individuare gli strumenti e i principi del movimento e del suono organizzato attraverso delle esperienze (non solo in sala) che mettessero a confronto il reale e il linguaggio artistico”.
Il lavoro è stato svolto a quattro mani con Antonella Talamonti, collaboratrice di Adriana Borriello nell’ambito di numerosi progetti pedagogici: “L’idea era proprio quella di far percepire il parallelo e la familiarità estrema tra il linguaggio della danza e quello della musica e, nel contempo, quello di far rilevare le differenze: c’è stato un continuo palleggio dal movimento al suono, per poi arrivare a dei momenti in cui i linguaggi si ricongiungevano per diventare una cosa sola. Trattandosi di un laboratorio per danzatori alla fine siamo ritornati al movimento, ma con una coscienza musicale decisamente più elevata”.
“I risultati sono stati ottimi – sottolinea Borriello a proposito di questa prima esperienza di condivisione tra Balletto di Roma e DA.RE. dance research – i ragazzi erano molto disponibili, curiosi e anche divertiti: ho visto una crescita, tra il primo e l’ultimo giorno, in termini di consapevolezza, capacità di ascolto e di intelligenza compositiva, con la quale intendo anche la capacità di improvvisare seguendo determinate indicazioni. L’obiettivo è di accompagnarli verso orizzonti ancora più ampi, anche intersecando, nei prossimi programmi, diversi target di studenti, danzatori, performer, autori. Questo può portare, secondo me, ad un reale arricchimento della formazione che, in questo modo, diventa trasversale e non viene più solamente dal rapporto docente-allievo ma dall’intero gruppo di lavoro. L’intento di quest’anno sarà dunque quello di mettere insieme le esperienze di DA.RE. dance reasearch e Balletto di Roma con l’impegno di intrecciare i diversi cammini, mantenendo ognuno le proprie identità e seguendo quello che i primi passi ci suggeriranno”.