Nuova opera a firma di Fabrizio Monteverde, per il Balletto di Roma in scena in prima internazionale a Civitanova Danza
Il Balletto di Roma, la storica compagnia fondata da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, si affaccia al 2020 – anno del 60° anniversario dalla fondazione – con il debutto di una nuova produzione firmata dal coreografo più applaudito d’Italia: Fabrizio Monteverde. Questa volta, il talentuoso autore si riaffaccia sulla scena, con la rilettura di un’altra pagina della letteratura mondiale, Don Chisciotte della Mancia, il capolavoro di Miguel de Cervantes.
In questa versione coreografica il protagonista non smette di incarnare la doppiezza, la “con-fusione” degli opposti. Al centro della scena, senza un significato presunto univoco, ci sono i rottami di una macchina abbandonata, cavallo da corsa dei nostri giorni, simbolo di un mondo in trasformazione continua. Sempre in bilico tra intenzioni logiche, razionali, ben espresse e azioni assurde, temerarie, Don Chisciotte, con il suo sguardo strabico sulla realtà, conquista la gloria attraverso avventure sconnesse e poco calcolate, imponendo la propria illusione sulla realtà con eroico sprezzo del ridicolo: elemento disturbante e artefice del caos, in fondo ci dimostra che ogni cosa, ogni persona è sempre altro da quello che dice di essere. L’errore è verità e la verità è errore in una società che, soprattutto per un Don Chisciotte poeta, folle, mendicante come quello immaginato da Monteverde, è alla rovescia. Il mondo, del resto – così come la scena – è sempre diverso in base al punto di vista da cui lo guardiamo e la verità si manifesta solo nella libertà di muoversi al suo interno, una libertà incondizionata che testimonia l’inseguimento di un sogno, la ricerca del proprio io bambino, il desiderio infinito di amare.
“Io, Don Chisciotte”, rappresenta la rivincita del senso “individuale” contro il dominio dell’astratta “universalità” delle leggi umane: una lotta contro i mulini a vento che diventa metafora della ricerca di un’identità, di quella persa dell’uomo fuori dal tempo, guerriero che combatte una guerra già finita e che si è smarrito nella pazzia dell’hidalgo o nell’ignoranza di un inedito e ambiguo Sancho Panza.
Quel che la danza testimonia come imprescindibile è che l’azione dell’uomo non trova mai “un fine” e neppure “una fine” in senso assoluto, perché in fondo il bello – dice Don Chisciotte – “sta a impazzire senza motivo!”.
L’appuntamento con il Balletto di Roma in “Io, Don Chisciotte” è al Teatro Rossini di Civitanova Marche nell’ambio di Civitanova Danza Festival il 20 luglio alle ore 21.00.
Coreografia, regia e scene
Fabrizio Monteverde
Musiche
Ludwig Minkus e AA.VV.
Costumi
Santi Rinciari
Anna Manes, Sarah Taylor
Light Designer
Emanuele De Maria
Presentazione a cura di
Francesca Magnini
Voce recitante
Stefano Alessandroni
da “A tutti gli illusi”
tratto dal testo teatrale
“Don Chisciotte, diario intimo di un sognatore”
di Corrado D’Elia
Con il contributo di