Spettacolo e solidarietà con il Balletto di Roma e Rotary Foundation
Danza e moda si assomigliano, catturano la bellezza fuggente di sete sottili e ballerini in volo, sospendendo il tempo in un cristallo di sogno e ammirazione. Occasione magica di quest’incontro tra arti, l’evento Abiti che danzano a cura di Rotary Club Roma Cassia ha coinvolto, lo scorso 15 febbraio, i giovani danzatori del Balletto di Roma che sul palcoscenico del Teatro Quirino hanno dato vita ad uno spettacolo ricco ed emozionante, in perfetta ed elegante sintonia con abiti e tessuti della Maison Gattinoni. Una serata di musica, danza e moda che ha raccolto il successo di un’entusiasta platea romana, dolcemente accompagnata lungo un percorso di raffinata poesia grazie alla cura e all’impegno di organizzatori e protagonisti. Un’occasione di spettacolo, ma anche di solidarietà, che ha unito le forze artistiche di Balletto di Roma e Maison Gattinoni, rappresentanti del più felice e accurato made in Italy, in favore dell’iniziativa Heart&Fashion della Fondazione Rotary.
In scena dunque, presentata da Valeria Oppenheimer, la squadra di talenti della Scuola del Balletto di Roma diretta da Paola Jorio e della Compagnia diretta da Roberto Casarotto, impegnati a mostrare il più recente risultato di un percorso di formazione intenso, sempre più orientato verso l’innovazione, la ricerca e la valorizzazione dell’estro italiano. In apertura, Il Gatto del Rabbino, pezzo di successo del repertorio della compagnia, già rappresentato nei maggiori festival nazionali, a firma di Giorgio Madia. Ispirato al racconto a fumetti di Joann Sfar, fortemente ironico e giocosamente dinamico, il quartetto costituito da tre uomini e una donna si scompone e ricompone sulle accattivanti note della Amsterdam Klezmer Band; un gioco coreografico coinvolgente che ha esaltato le doti interpretative dei danzatori (Luca Pannacci, Marcos Becerra, Monika Lepistö, Raffaele Scicchitano) e trasportato il pubblico, con leggerezza, in un’atmosfera di originale narrazione.
Particolarmente emozionante, l’esibizione dei giovanissimi della Scuola nell’estratto La Folia dal Don Chisciotte di Milena Zullo, autrice negli ultimi quindici anni dei maggiori trionfi della compagnia romana. La creazione originale risale al 2003 quando l’ensemble registrò un vero record di rappresentazioni in tutta Italia (circa 144 date in un anno) grazie alla vitalità espressiva e tecnica di un gruppo affiatato di interpreti guidati da una coreografa sensibile e intensa, profondamente coinvolta nei progetti di formazione. Non a caso, questa volta, Zullo ha selezionato per la ripresa dell’estratto sedici studenti della Scuola per dare loro la possibilità di partecipare ad un’esperienza creativa professionale e di conoscere da vicino pezzi di repertorio che appartengono alla storia del Balletto di Roma. Abilmente preparati dal team di docenti e dalla direttrice Paola Jorio, i ragazzi (dal V corso all’Avanzato) hanno affrontato con grande serietà l’impresa, desiderosi di conquistare il folto pubblico del teatro romano su un palcoscenico che un giorno li accoglierà come professionisti.
Tre di loro hanno ricevuto l’ulteriore opportunità dalla direttrice di partecipare alla ripresa di un’altra creazione di Milena Zullo, La regina della notte su musiche di W.A. Mozart. Un pezzo di lirica e raffinata bellezza che, in una tenera immagine di incontro tra generazioni, ha visto in scena i giovani accanto ad alcuni dei principali interpreti della compagnia: Roberta De Simone e Luca Pannacci, protagonisti del recente e fortunatissimo Lago dei cigni di Fabrizio Monteverde, e Raffaele Scicchitano, solista nelle più importanti creazioni originali e di repertorio.
Per la direttrice Paola Jorio, questo rappresenta il vero fulcro del sistema di formazione della Scuola che nasce proprio con l’intento di plasmare danzatori in grado di accrescere le file della storica compagnia in cui è nata e cresciuta sotto la guida del fondatore Walter Zappolini: “La serata ha indubbiamente esibito una compagnia in grande forma costituita da elementi tecnicamente forti e interpretativamente maturi, ma ha anche mostrato il lavoro della Scuola il cui principale obiettivo è di preparare e formare bravi danzatori per avviarli alla professione e magari per partecipare allo sviluppo produttivo e creativo dello stesso Balletto di Roma. Del resto, questa è sempre stata l’originaria vocazione dello storico gruppo. Oggi, dopo cinque anni di direzione, posso dire di essere soddisfatta del lavoro che stanno svolgendo i docenti del mio organico e sono proprio serate come questa a darmene ulteriore conferma perché mi permettono di vedere in scena il risultato di tante ore di studio e lavoro in sala con i ragazzi, tra i quali scopro ogni giorno nuovi talenti. Gli allievi di quinto corso e dell’avanzato si sono comportati molto bene in un’esibizione che ha permesso loro di confrontarsi non solo con il repertorio della compagnia e con l’autrice Milena Zullo, ma anche con i ballerini della compagnia. Un’occasione che ha richiesto grande impegno e fiducia, ma che alla fine ci ha regalato soddisfazione e consensi”.
Ed è proprio uno dei giovani studenti della scuola, Viola (quindici anni, quinto corso guidato dalla docente Giulia Rossitto) a raccontarci con entusiasmo questa esperienza: “Qualche settimana fa ci è stata offerta un’opportunità dalla signora Jorio e dalla maestra Zullo, un’opportunità a dir poco emozionante: riportare in scena Don Chisciotte, opera di grande successo del Balletto di Roma appartenente ad una stagione storica per la quantità di repliche in tutta Italia. L’idea è stata quella di riallestire il balletto con noi allievi della scuola, ancora inesperti, ma estremamente volenterosi ed entusiasti. Abbiamo affrontato un’audizione interna e sedici di noi hanno ricevuto il premio di partecipare a questa importante occasione. In più, insieme alla mia compagna Martina, ho avuto il privilegio di lavorare con tre ballerini della compagnia, impegno che mi ha onorato e inizialmente terrorizzato perché non avevo mai affrontato una coreografia di repertorio contemporaneo accanto agli interpreti professionisti che osservo e ammiro ogni giorno nelle sale del Balletto di Roma. All’inizio è stato complicato procedere ai loro ritmi, tra nuove correzioni e coreografie, ma con un po’ di determinazione in più e sostenuti dalla maestra Zullo siamo riusciti a portare a termine la preparazione. Ho provato una grande emozione nel ballare di fronte ad una platea così piena e non posso che ringraziare chi mi ha offerto questa possibilità che mi ha fatto crescere e che mi fa sognare e sperare in un futuro nella danza. Ballare è la mia passione, ma bisogna lavorare duro per realizzare i propri desideri e i miei maestri mi stanno insegnando tutto questo”.
Tra gli interpreti, anche Alessandro Pulitani, ex allievo della scuola oggi avviato ad una brillante professione grazie a doti tecniche e interpretative notevoli, e Amedeo Giunta, talento di espressività ed esempio di tenacia, qualità che hanno convinto il direttore artistico Roberto Casarotto a regalargli la possibilità di partecipare come apprentice al percorso creativo della compagnia e di esibirsi nelle più recenti produzioni del gruppo (TURNING di Alessandro Sciarroni, al Maxxi lo scorso 8 dicembre 2015 per il Festival Romaeuropa, e prossimamente Tefer di Itamar Serussi Sahar a Belgrado).
Hanno completato la serata, gli estratti dalla nuovissima produzione della compagnia PARADOX, prossima al debutto internazionale del 7 aprile all’interno del prestigioso Belgrade Dance Festival e alla prima italiana del 16 aprile al Teatro Verdi di Padova. In scena, un’anticipazione di FEM di Paolo Mangiola su musiche di Erik Satie con le danzatrici del Balletto di Roma (Roberta De Simone, Roberta Racis, Monika Lepistö e Valentina Pierini), e un estratto da Tefer di Itamar Serussi Sahar (con Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Marcos Becerra e Luca Pannacci) su musiche originali Richard van Kruysdijk.
Un’ulteriore occasione, fortemente apprezzata a applaudita dal pubblico del Quirino, per rivedere in scena i bravi interpreti della compagnia e i più recenti risultati del percorso di ricerca coreografica avviato da Roberto Casarotto.
Un ringraziamento speciale va a Simona Travaglini, responsabile della commissione Eventi del Rotary Club Roma Cassia, ideatrice e organizzatrice della serata.