È da poco andata in scena la nuova produzione 2021 del Balletto di Roma “ASTOR. Un secolo di Tango”: un “concerto di danza” che omaggia, nel centenario della nascita, il genio musicale di Astor Piazzolla, padre del nuevo tango e tra i più importanti artisti del XX secolo. Dopo il successo del 29 luglio a Civitanova Danza, la compagnia si è esibita nella Capitale, il 1° agosto, in occasione de I Concerti nel Parco della Casa del Jazz: a parlarci dello spettacolo è il danzatore Lorenzo Petri, che con ASTOR ha debuttato in veste di professionista dopo il percorso di formazione alla Scuola di Danza diretta da Paola Jorio e al CAP-Corso Avviamento Professionale. In questa intervista, ci racconta dei primi passi nella danza fino al salto decisivo nel mondo lavorativo, insieme alle grandi emozioni per il ritorno in teatro.
Oggi poco più che ventenne, Lorenzo è nato e cresciuto a Firenze dove ha iniziato, giovanissimo, gli studi di danza: “È stato un incontro singolare quello con quest’arte; – rivela Lorenzo – i medici mi avevano segnalato da piccolo dei problemi alle caviglie per i quali sarebbe stato utile fare attività fisica a piedi scalzi. Provai con la danza: mi piacque subito e decisi di continuare!”. A 16 anni, Lorenzo viene selezionato in audizione per frequentare la Scuola del Balletto di Roma e sceglie dunque di trasferirsi nella Capitale: “Si è trattato di un grande cambiamento perché ho dovuto affrontare le difficoltà della grande città, adattarmi al nuovo liceo, agli spostamenti e naturalmente ai ritmi di studio di una scuola professionale di danza come quella del Balletto di Roma. Devo dire però che sono riuscito ad adattarmi velocemente e a trovare un buon equilibrio. In più, ho iniziato ad appassionarmi progressivamente alla danza contemporanea: prima di Roma avevo fatto qualche esperienza di studio, ma è stato qui che ho scoperto la mia propensione alla ricerca sul movimento e sul corpo”.
Nel 2019, Lorenzo viene selezionato dalla direzione artistica per entrare a far parte del CAP-Corso di Avviamento Professionale: da quel momento inizia a vivere esperienze professionali a stretto contatto con la compagnia e a prendere parte alle attività di produzione; partecipa in qualità di performer al programma Inside Out Contemporary Dance 2020, ricco calendario di eventi di danza trasmessi in streaming, e prende parte come danzatore, insieme ai colleghi del CAP, al film internazionale dal titolo “Metanoia”.
Segnalato dalla direzione artistica per il naturale carisma scenico, nel marzo 2021 Lorenzo viene scelto come interprete della nuova produzione ASTOR e inizia la sua attività di apprentice all’interno della Compagnia del Balletto di Roma: “È stata una notizia sorprendente; – confessa Lorenzo – un giorno, dopo le lezioni al CAP, il vicedirettore Valerio Longo mi ha invitato a seguire il lavoro della compagnia. Inizialmente pensavo di dover semplicemente osservare in qualità di uditore, poi ho capito che si trattava di un’esperienza professionale vera e propria, accanto ai professionisti storici e attuali del Balletto di Roma. In un attimo, ho capito di dover cambiare la prospettiva da ‘studente’ a ‘professionista’: una bella responsabilità che, nonostante l’iniziale timore, mi ha poi permesso di tirare fuori tutta la mia grinta e forza. È stata un’esperienza coinvolgente in cui mi è stato d’aiuto anche l’osservare attentamente i professionisti che avevo accanto: ho cercato di ‘prendere’ il più possibile da tutti loro e di catturarne l’esperienza, seguendo con disciplina le istruzioni di Valerio Longo per esprimerne al meglio lo stile e le idee. Sento di essermi impegnato molto durante l’anno e sono grato alla direzione artistica per aver apprezzato e ‘premiato’ questa mia costanza…”.
La produzione ASTOR vede in campo non solo i danzatori (impegnati nelle coreografie di Valerio Longo), ma anche la musica dal vivo del maestro Mario Stefano Pietrodarchi, eccezionale interprete, e un ampio team artistico, dal regista Carlos Branca, all’arrangiatore e compositore Luca Salvadori, al light designer Carlo Cerri: “Si tratta di un lavoro impegnativo perché tutte le parti dello spettacolo devono incastrarsi perfettamente tra loro e gli spazi in palcoscenico sono studiati in modo da dare risalto alla musica di Astor Piazzolla, magistralmente eseguita dal maestro Pietrodarchi, e al nostro racconto danzato. È bellissimo sentire la presenza del musicista così vicino in scena e ascoltare queste note così potenti: un valore aggiunto per la performance che dà a noi ballerini una carica unica, mettendoci in stretta connessione, tra di noi e con la musica”.
Il 29 luglio lo spettacolo è andato in scena in un contesto prestigioso come Civitanova Danza al Teatro Rossini di Civitanova Marche: “Ero molto emozionato sin dalla partenza – racconta Lorenzo – anche perché non ero mai stato in viaggio con la compagnia e, ufficialmente, come danzatore professionista. Durante le prime prove in teatro sentivo la tensione del debutto e avvertivo le difficoltà del palco in pendenza: la sera dello spettacolo però, quasi magicamente, ho sentito una grande energia e le preoccupazioni sono svanite. Mi sono ‘tuffato’ nello spettacolo, ascoltando la musica e sentendo la presenza del pubblico, che alla fine ci ha regalato applausi lunghi e calorosi: è stato entusiasmante ritrovare il contatto con gli spettatori dopo questi lunghi mesi di lontananza… Penso di essermi rilassato solo la mattina dopo, ripensando con gioia a tutta l’esperienza!”. Domenica 1° agosto, ASTOR è invece andato in scena a Roma: “Ero molto carico – assicura Lorenzo – e avevo tanta voglia di danzare. Ho affrontato l’esibizione con una tensione diversa, con più consapevolezza, cercando di godermi ancora di più la performance e le emozioni del palcoscenico. Invito tutti, nelle future date, a vederci in scena: ASTOR è un lavoro in cui si percepisce l’anima dei ballerini, del musicista e degli autori; è uno spettacolo intenso, fatto di sentimento, energia, emozioni: è questo quello che desideriamo condividere con il pubblico”.
In chiusura, a proposito del futuro, nessun dubbio per Lorenzo: “Desidero continuare a danzare al Balletto di Roma, una struttura in cui sono cresciuto e che mi ha già regalato tanto: vedo qui il mio futuro professionale e mi auguro nel tempo di mettermi sempre più alla prova!”.