Sostenitore dell’estro italiano e promotore del talento giovane, il Balletto di Roma si lancia in una nuova impresa artistica e produttiva che ne segnerà il percorso dell’imminente futuro. Dalla storica vocazione per la ricerca che ne ha reso nel tempo il repertorio un bagaglio ricchissimo di originalità e ispirazione contemporanea, nasce INNOVATION UNIT, progetto d’indagine coreografica ideato e diretto da Paolo Mangiola.
Il nuovo percorso intende ampliare gli orizzonti culturali dell’ambiente coreografico italiano, facilitando il dialogo e l’incontro tra artisti, autori, studiosi e danzatori professionisti. Nello stesso tempo, mira ad esplorare le nuove possibili vie della coreografia, investendo sulle potenzialità espressive della danza contemporanea quale privilegiato strumento di rappresentazione di una realtà in trasformazione. Dal possibile incontro tra le ideologie dei nuovi autori e l’evidenza di una contemporaneità in movimento, nascerà il nuovo volto del Balletto di Roma.
Prima attività del programma INNOVATION UNIT è la produzione coreografica di Paolo Mangiola We/Part. Questo lavoro avvia la collaborazione tra Balletto di Roma e Royal Opera House, il cui primo risultato sarà ufficialmente presentato in anteprima europea al Clore Studio di Londra, il prossimo 4 luglio, durante la settimana di residenza concessa dal Royal Ballet Studio Programme. Interessato ad accrescere il proprio profilo internazionale, il programma del Royal Ballet offre nuove opportunità ai giovani coreografi e li sostiene nello sviluppo del loro lavoro, come nel caso di Paolo Mangiola che, già nel 2012, ha avuto modo di realizzare una nuova coreografia per il Linbury Studio Theatre. È invece fissato per il 19 luglio 2014 a Civitanova Marche, il debutto nazionale di We/Part in occasione di Civitanova Danza – XXI Festival Internazionale nel nome di Enrico Cecchetti.
Paolo Mangiola, danzatore e coreografo di brillante esperienza inglese (Wayne McGregor|Random Dance, Royal Ballet), nonché autore di un recente successo (Mine) diffuso dalla piattaforma di cultura digitale Nowness, porta con We/Part al Balletto di Roma il desiderio di esplorare i nuovi contenuti della danza contemporanea e di favorire le collaborazioni con strutture di formazione estere al fine di potenziare il profilo internazionale della storica compagnia romana.
Lavoro su individualità e appartenenza, We/Part si interroga sul legame tra gli elementi della collettività e sulla possibilità del riconoscimento nella dinamica dell’incontro con l’altro. Il titolo della creazione è un gioco linguistico e filosofico in cui i termini we (noi) e part (parte/parti) si combinano semanticamente fino a sciogliersi in un unico senso. Se lo svolgimento dello scontro con l’altro retroagisce sull’identità del singolo, troveremo in questo schianto aspetti comuni e frammenti dell’io. E scopriremo, forse, di essere noi stessi “parte dell’altro” e l’altro “parte di noi”.
Tra le suggestioni del cinema neorealista, lo studio di Mangiola inseguirà l’autenticità dell’attimo e l’essenzialità della rappresentazione, riscoprendo nell’esposizione del reale la più immediata bellezza del dettaglio. Si oltrepasserà la parete invisibile tra pubblico ed interpreti e sul palcoscenico della consapevolezza i danzatori supereranno i confini tradizionali dell’azione teatrale, in uno scambio continuo tra linguaggi coreografici, musicali, sonori e visivi.
Danzano, in We/Part, nove elementi dell’eccellente ensemble del Balletto di Roma, versatili strumenti di lavoro del coreografo Paolo Mangiola e fondamentali tasselli di una creazione condivisa. Tra le musiche originali del premiato compositore inglese Donal Sarsfield e le luci dell’apprezzata lighting designer Fabiana Piccioli (vincitrice nel 2013 del Knight of Illumination Award – Best Lighting for Dance) la danza risponderà al reale attraverso schizzi coreografici sovrapposti e sfumature di una contemporaneità in movimento.
Danzatori
Marcos Becerra, Michele Cascarano, Roberta De Simone, Monika Lepisto, Luca Pannacci, Raffaele Scicchitano, Sophie Tonello, Claudia Vecchi, Stefano Zumpano
Maître de ballet
Piero Rocchetti
Costumi
Concetta Assennato
Direttore tecnico
Emanuele De Maria
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"Inizio sempre il mio processo creativo ponendomi tre domande: perché i danzatori si muoveranno? Come si muoveranno? Cosa li farà muovere?
Per questo progetto mi interessava esplorare l'idea di interdipendenza tra gli elementi di una creazione e approfondire questo concetto, utilizzando come punto di partenza la scoperta di noi stessi attraverso l'osservazione dell'altro".
Paolo Mangiola