Si è spenta a Milano, il 27 maggio 2021, Carla Fracci, étoile della danza, universalmente riconosciuta come una delle più grandi ballerine del ‘900. Artista sublime, ha incantato le platee del mondo segnando la storia della danza con memorabili interpretazioni dei capolavori del balletto. Un lungo cammino d’ammirazione e gratitudine, storia e amicizia, ci lega alla sua luminosa presenza: dagli attimi in palcoscenico con il maestro Walter Zappolini (negli anni al Teatro dell’Opera di Roma) ai numerosi incontri dopo la fondazione del Balletto di Roma, fino alle recenti masterclass per le giovani allieve e allievi della Scuola del Balletto di Roma.
La biografia di Carla Fracci è una lunga catena di trionfi: giovanissima prima ballerina, nel 1958, del Teatro alla Scala di Milano, spicca subito il volo diventando ben presto la beniamina delle platee internazionali; tra gli anni Cinquanta e Settanta, danza con il London Festival Ballet, il Sadler’s Wells Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet, e dal1967 è ballerina ospite dell’American Ballet Theatre. Acclamata interprete in tutto il mondo dei più noti balletti del repertorio classico, è stata musa di coreografi, poeti e registi che, ispirati dalla sua straordinaria bellezza, leggiadria e abilità interpretativa, hanno creato per lei ruoli, balletti, immagini e testi passati alla storia. È stata inoltre tenace direttrice del corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, dell’Arena di Verona e, per dieci anni dal 2000 al 2010, del Teatro dell’Opera di Roma.
A consegnarci un delicato ricordo della grande ballerina è Paola Jorio, direttrice della Scuola del Balletto di Roma, vicina a Carla Fracci negli anni al Teatro dell’Opera di Roma e, in seguito, per una sincera e solida amicizia: “Il primo vero incontro con Carla Fracci è stato quando iniziò la sua direzione del corpo di ballo dell’Opera di Roma ed io mi trovavo già alla guida (su precedente invito dell’étoile Elisabetta Terabust) della Scuola di Danza: venne a vedere il Saggio degli allievi e personalmente ero molto preoccupata visto l’enorme prestigio della sua presenza. Già il nome era circondato dal mito e per la mia generazione, così come per molte altre in seguito, era quasi un sogno poterla incontrare. La simpatia reciproca nacque invece tra noi in modo immediato e spontaneo e fu l’inizio di quella che posso definire una bella amicizia. Ricordo con grande stima e gratitudine i tanti consigli ricevuti da lei in quegli anni: era un’artista estremamente generosa, esigente ma mai severa, apprezzava sinceramente le esibizioni degli allievi e li osservava con passione nelle sale di danza correggendoli con semplicità e affetto, facendoli anche esibire frequentemente negli spettacoli della compagnia. L’ho vista al lavoro senza risparmiarsi mai: era sempre lì con il corpo di ballo, ad allenarsi con loro, alla sbarra e in palcoscenico. Un’artista e una donna straordinaria con cui era possibile confrontarsi in modo diretto e onesto, in grado di esprimere la danza, con parole e gesti, come nessun altro. Aveva inoltre la capacità di cogliere e risolvere i problemi con estrema comprensione. L’ho ammirata profondamente. Il dolore personale per la sua improvvisa scomparsa si aggiunge al vuoto incolmabile che lascia nel nostro mondo: lei che era sempre lì, al di sopra di tutti noi, come un insostituibile punto di riferimento”.
Carla Fracci, Signora della danza, ci ha onorati più volte della sua presenza al Balletto di Roma, realtà con cui sentiva un legame per la vicinanza con la direttrice Paola Jorio ma anche per la passata condivisione della scena con il maestro Water Zappolini negli anni al Teatro dell’Opera di Roma: “Da come li ricordo insieme, avevano un rapporto molto sincero, da étoile e partner di scena che si rispettavano e stimavano reciprocamente – conferma Paola Jorio ripensando al suo maestro Zappolini, di cui custodiamo storiche immagini accanto alla stella Fracci. – Indelebile il ricordo delle ultime occasioni in cui Carla è stata eccezionale ospite della Scuola del Balletto di Roma: in particolare, nessuno dei miei allievi potrà mai dimenticare le masterclass di repertorio del 2019… Il modo in cui riusciva a spiegare con verità e profondità i dettagli dell’interpretazione di un personaggio restano sorprendenti, per me, per i ragazzi e per tutti i docenti: portava la sua straordinaria esperienza del palcoscenico, vissuta ai massimi livelli, rendendola comprensibile, chiara, diretta. La ricordo con meraviglia e commozione. Così come mi sento grata della sua presenza, ogni anno a Roma, in occasione della commemorazione “Mai più Hiroshima”, dove ho avuto più volte l’onore di partecipare portando alcune coreografie con gli allievi del Balletto di Roma. Ha sempre espresso apprezzamento per le nostre giovani ballerine e ballerini, osservando con cura le composizioni, i costumi e ogni minimo dettaglio”. Gli ultimi scatti al suo fianco risalgono all’agosto del 2020: la mascherina, velo sul suo meraviglioso volto, ci lasciava intravedere il suo sorriso sincero e il suo sguardo appassionato”.
“Carla Fracci è stata davvero tra le più grandi: in palcoscenico e fuori – sottolinea la direttrice Paola Jorio. – Ha girato il mondo per la sua straordinaria bravura regalando al pubblico interpretazioni leggendarie. Ma non solo: Carla Fracci ha danzato ovunque e ha voluto fortemente portare la danza nelle piazze, nei tendoni, nei paesi grandi e piccoli. A tutti, non solo agli appassionati del balletto. E tutti l’hanno amata e la ameranno per sempre. Anche in questo senso, per me è stata la più grande: per l’amore che ha espresso attraverso la sua danza e per essere riuscita a portarlo dappertutto. Onorarne il ricordo, oggi, significa portare avanti questo valore, soprattutto trasmettendolo ai più giovani, che sono la più grande speranza per il nostro futuro”.
Grazie Carla.