Giulietta e Romeo al Teatro Vittoria
dal 9 al 14 aprile 2019
Balletto di Roma ha riservato per te un’occasione speciale
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Rinnovato nell’allestimento e nel cast, torna in scena l’opera del coreografo Fabrizio Monteverde, storico successo del Balletto di Roma che racconta la storia d’amore più famosa del mondo, quella di Giulietta e Romeo, separati dal destino e per sempre innamorati nella nostra romantica memoria. Spettacolo poetico e commovente, per rivivere insieme le emozioni di un racconto d’amore eterno.
Nella versione monteverdiana, la Verona di Shakespeare si trasforma nel Sud inquieto del secondo dopoguerra, in cui Romeo e Giulietta sono i protagonisti di una ribellione folle e le vittime precoci di un amore impossibile. Tra loro, le madri Capuleti e Montecchi, padrone ossessive di una trama d’odio e vendetta. Audace manipolazione dell’originale, l’opera insiste sui sentimenti universali raccontati da William Shakespeare, esaltati nella danza dallo stile travolgente di Fabrizio Monteverde: una narrazione essenziale e appassionata, lirica e crudele, che continuamente risorge dal proprio finale all’alba di un sentimento d’amore.
Coreografia
Fabrizio Monteverde
musiche
Sergej Prokof’ev
scene
Fabrizio Monteverde
Light designer
Emanuele De Maria
Giulietta e Romeo
La Verona degli amanti infelici di William Shakespeare si trasforma, nella versione monteverdiana, in un Sud buio e polveroso, reduce da una guerra e alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito mantiene il ricordo di un conflitto mondiale che ha azzerato morale e sentimento, e annuncia, oltre le macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione.
Nell’Italia contraddittoria del secondo dopoguerra, immobile e fremente, provinciale e inquieta, Giulietta sarà protagonista e vittima di una ribellione giovanile e folle, in fuga da una condizione femminile imposta e suicida di un amore inammissibile. Romeo, silenziosamente appassionato e incoscientemente sognatore, sarà martire della propria fede d’amore innocente. Tra loro, le madri Capuleti e Montecchi, padrone ossessive e compiaciute di una trama resa ancor più tragica dall’intenzionalità dell’odio e dall’istigazione alla vendetta.
Riscrittura drammaturgica originale, percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Fabrizio Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico. Ne nasce una narrazione essenziale ma appassionata, lirica e crudele, che come il cerchio della vita continuamente risorge dal proprio finale all’alba di un nuovo sentimento d’amore.
Un’audace manipolazione dell’opera originale che insiste sui sentimenti e sulle idee universali che ancora oggi fanno breccia nei lettori di Shakespeare e che risuonano ancora più forti nella loro traduzione in danza attraverso lo stile energico e travolgente del coreografo Fabrizio Monteverde.