Balletto in due atti liberamente ispirato
alla tragedia di William Shakespeare
Coreografia
Fabrizio Monteverde
Musiche
Sergej Prokof’ev
Tour 2024/2025
Le prossime date
Note di Regia
Opera firmata dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde – che ha debuttato al Teatro Carlo Felice di Genova nel 1989 per il Balletto di Toscana e allestita nel 2002 dal Balletto di Roma – negli ultimi 20 anni Giulietta e Romeo si è rivelata la produzione di maggior successo nel repertorio del Balletto di Roma con un numero record di recite e incassi al botteghino.
Con oltre 400 rappresentazioni in Italia e all’estero e più di 250.000 spettatori è l’opera di danza italiana più acclamata di sempre: la danza dell’amore impossibile, ricca della saggezza del tempo e dell’energia del presente, rinata nell’era post-covid. Per l’importante tour 2023 in Cina questa produzione ha ricevuto il “Premio Eccellenza Italia” nell’ambito dei China Awards. Una seconda tournée si è svolta nel continente cinese anche nel luglio 2024. Il focus è sul personaggio di Giulietta, fragile e passionale allo stesso tempo nella sua semplicità, animata da una purezza di sentimenti: una donna volitiva pronta a lottare per la propria felicità. In scena i danzatori della Compagnia, nuovi interpreti di una storia eterna e immagine ideale di una giovinezza sospesa nel tempo.
I ruoli principali sono stati ricoperti negli anni e fino ad oggi da protagonisti d’eccezione come Monica Perego e Raffaele Paganini nella prima edizione del 2002 in prima assoluta al Teatro Sistina di Roma, Kledi Kadiu con Claudia Vecchi, Azzurra Schena e Luca Pannacci, Carola Puddu e Paolo Barbonaglia fantastici interpreti in molte produzioni della Compagnia. È unanimemente riconosciuta la sapiente esperienza del coreografo e regista Fabrizio Monteverde, considerato uno dei migliori rappresentanti della coreografia italiana degli ultimi trent’anni. Nel suo Giulietta e Romeo, la Verona degli infelici amanti di Shakespeare si trasforma in un Sud oscuro e polveroso, reduce da una guerra e alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito custodisce la memoria di un conflitto mondiale che ha spazzato via morale e sentimento, e – risonando quanto mai attuale – annuncia, al di là delle macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione. Nell’Italia contraddittoria del secondo dopoguerra, immobile e fremente, provinciale e inquieta, Giulietta è protagonista e vittima di una ribellione giovanile e folle, in fuga da una condizione femminile imposta e suicida di un amore inammissibile. Romeo, silenziosamente appassionato e incoscientemente sognatore, è martire della propria fede d’amore innocente. Tra loro, le madri Capuleti e Montecchi, padrone ossessive e compiaciute di una trama resa ancor più tragica dall’intenzionalità dell’odio e dall’istigazione alla vendetta. Riscrittura drammaturgica originale, percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Fabrizio Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico. Ne nasce una narrazione essenziale ma appassionata, lirica e crudele, che come il cerchio della vita continuamente risorge dal proprio finale all’alba di un nuovo sentimento d’amore. Un’audace manipolazione dell’opera originale che insiste sui sentimenti e sulle idee universali che ancora oggi fanno breccia nei lettori di Shakespeare e che risuonano ancora più forti nella loro traduzione in danza attraverso lo stile energico e travolgente del coreografo Fabrizio Monteverde, simbolo indiscusso del Made in Italy nel mondo.
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