Una produzione Balletto di Roma in co-produzione con Fabbrica Europa
Azioni coreografiche per cinque danzatori, pianoforte, percussioni e canto
Katia Pesti
Si diploma in pianoforte presso il Conservatorio F. Cilea di Reggio Calabria e frequenta il corso di perfezionamento pianistico presso l’Accademia Chigiana con Guido Agosti. In seguito di diploma in Musicoterapia presso il CEP di Assisi e Danzaterapia presso la Scuola Civica di Milano con Maria Fux, per poi proseguire per un anno a Firenze presso il Centro Danza e Movimento di Lilia Bertelli. Presso l’Istituto di musica Bellini di Catania intraprende altresì gli studi di musica elettronica con il compositore Alessandro Cipriani. Si appassiona alla musica asiatica e in Indonesia studia il Gamelan Balinese, per poi frequentare in Italia, i corsi di strumenti a percussione, tenuti dal direttore dei Percussionisti di Strasburgo M° C. Hamouy ed i seminari condotti dal M° Ben Omar. Gli esiti di questo percorso la portano a sperimentare la possibilità di suonare contemporaneamente pianoforte e percussioni, ideando così un sistema compositivo del tutto personale, in cui gli elementi del linguaggio classico si fondono con le sonorità pan etniche, grazie a incastri minimalisti, arricchiti dalle timbriche delle percussioni, che spaziano dall’uso dei caratteristici Reyong Balinesi, ai Gong e Tamburi. Negli anni ’90 inizia la sua attività di compositrice affiancando, al repertorio di musica classica, esperienze di musica etnica e sperimentale. Nel 2013 è finalista del Concorso “Franz Liszt” per pianisti compositori Festival di Bellagio e del Lago di Como- Centro di musica Contemporanea di Milano.
Gabin Dabiré
Nasce a Bobo-Dioulasso nel Burkina Faso, in Africa occidentale, culla secolare di cultura. Dopo alcune esperienza nel proprio paese, viaggia per l’Europa incrementando una serie di esperienze musicali. Nel 1975 Gabin Dabiré si stabilisce in Danimarca per studio ed entra in contatto con la musica sperimentale europea e con la musica orientale più tardi, che lo porterà a lunghe permanenze in India, dove ha modo di conoscere le musiche religiose, classiche ed etniche di queste paese, rapportandosi con i grandi maestri di Sitar Sarod e di Tablas. Rientrato in Europa, approfondisce lo studio delle percussioni africane e asiatiche, i cordofoni, il canto e la composizione. Crea con alcuni artisti milanesi il gruppo multimediale “Correnti Magnetiche” suoni e immagini dai primitivi all’elettronica con i quali produce “Futuro antico I e II”, “Les Balafons de Haute Volta”, “Les musiques de Haute Volta”, “Afganistan”. Negli stessi anni, con la sua formazione “Yelbuna” (Le Sorgenti), si esibisce in tutta Europa, catalizzando una grande attenzione da parte della stampa e del pubblico. In Italia, importante è il suo impegno per la diffusione della cultura africana fondando nel 1984 a Milano, con la collaborazione di Elena Albini Trissino dal Vello d’Oro, il “Centro di Promozione e Diffusione della Cultura Africana”, patrocinato dall’Unesco, per lo sviluppo della letteratura, del cinema, del teatro, della danza e della musica. Dopo aver dato il via alle più importanti manifestazioni che ancora oggi a Milano parlano di Africa, decide di dedicarsi in via esclusiva alla sua musica e nel 1987 si trasferisce in Toscana. Personaggio eclettico e polistrumentista passa dai cordofoni, alle percussioni, agli strumenti etnici.