Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance. La sua poetica è fluida, dinamica, in adattamento continuo. Nei suoi lavori riecheggiano Frequentazioni con gli atlanti geografici, l’opera di M. P. Shiel, i cataloghi di creature estinte e le iconografie generate da video più o meno visualizzati su Youtube. Nella scrittura coreografica l’orecchio è teso alla lezione di Amelia Rosselli in poesia: “Quanto alla metrica poi, essendo libera essa variava gentilmente a seconda dell’associazione o del mio piacere. Insofferente di disegni prestabiliti, prorompente da essi, si adattava ad un tempo strettamente psicologico musicale ed istintivo.” L’opera d’arte alla quale è più affezionato è The Disintegration Loops I di William Basinski. Si forma come danzatore studiando con, tra gli altri: Yasmeen Godder (IL), Nigel Charnock (UK), Emio Greco/Accademia Mobile(IT/NL), Sharon Friedman (IL/ES), Jorge Crecis (ES/UK), Rachel Krische (UK), Guillermo Weickert (ES). Negli anni ha danzato per Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio (in Homo turbae) Alessandro Sciarroni (in Folk-s, Joseph e Joseph Kids), Liz Santoro (in For Claude Shannon), Sharon Friedman, Teatro Sotterraneo, Iris Erez, Giorgia Nardin, Tabea Martin, William Collins. Approfondisce le tematiche legate alla pratica e alla ricerca coreografica con, tra gli altri, Rosemary Butcher, Peggy Olieslaegers, Guy Cools, Lucy Cash, Ginelle Chagnon. Dal 2010 sviluppa il proprio personale percorso di ricerca coreografica, grazie ai progetti internazionali in cui è invitato: ChoreoRoam Europe (mentoring di Rosemary Butcher), Act Your Age (mentoring di Wendy Houstoun/DV8), CD16/partnership con SNDO School in Amsterdam (mentoring di Katarina Bakatsaki), Triptych/partnership con Circuit- Est di Montréal e The Dance Centre di Vancouver (mentoring di Ginelle Chagnon).
Presenta i propri lavori come autore dal 2010 ad oggi in tutti i principali Festival italiani (Romaeuropa, Santarcangelo Festival, Torinodanza, VIE, Milanoltre, OperaEstate Festival, Drodesera, Short Theatre, Contemporanea, …) e in molti dei più prestigiosi contesti internazionali (Théatre de La Ville a Parigi, The Place Theatre a Londra, Festival Rencontres Choréographiques de Seine-Saint-Denis a Parigi, Les Brigittines a Bruxelles, Sala Hiroshima a Barcellona, Les Printemps de Sévelin a Losanna, …). Tra i suoi lavori: viola (vincitore Premio GdʼA Veneto 2010, selezione Aerowaves 2011 e Anticorpi XL 2011), Spic & Span (vincitore Segnalazione Speciale Premio Scenario 2011 e finalista al concorso MasDanza 2012), per non svegliare i draghi addormentati (vincitore Premio Prospettiva Danza 2012 e selezionato nella rete Teatri del Tempo Presente nel 2013). Everything is ok (2015) è stato selezionato come numero 2 dalla rete europea di circuitazione Aerowaves – Dance Across Europe nel 2016 ed è il solo italiano scelto dalla rete di circuitazione svedese Dancenet Sweden nello stesso anno. Nel 2017 è stato insignito del Teatro Libero di Palermo Prize al BEFestival di Birmingham e del secondo premio al concorso internazionale (Re)connaissance di Grénoble.
Nel 2017 debutta The Olympic Games, creato in collaborazione con Chiara Bersani e coprodotto da K3|Tanzplan (Kampnagel, Amburgo) e dal progetto europeo BeSpect- ACTive!. Nel 2018 debutta con due nuovi lavori: Avalanche, co-prodotto dal Festival Rencontres Chorégraphiques de Seine-Saint-Denis e dal CCNN di Nantes assieme a Marche Teatro, e che riceve una nomination al PREMIO UBU come Miglior Spettacolo di Danza, e First love, commissionato e co-prodotto da Torinodanza Festival e Espace Malraux (Chambéry). Nel 2018 vince il PREMIO UBU come Miglior Attore/Performer Under 35.
Ha conseguito una laurea in Storia della danza e del mimo con una tesi sulla giovane danza d’autore. Per il cinema è stato il protagonista del pluripremiato film I giorni della vendemmia. È tra i fondatori e direttori artistici di VAN, organismo di produzione della danza sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.