Nuovo Allestimento 2022
Balletto in due atti liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare
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Note di regia
Opera firmata dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde – che ha debuttato al Teatro Carlo Felice di Genova nel 1989 per il Balletto di Toscana e riallestita nel 2002 dal Balletto di Roma – negli ultimi 20 anni Giulietta e Romeo si è rivelata la produzione di maggior successo nel repertorio del Balletto di Roma con un numero record di recite e incassi al botteghino. Con oltre 400 rappresentazioni in Italia e all’estero e più di 250.000 spettatori è l’opera di danza italiana più acclamata di sempre: la danza dell’amore impossibile, ricca della saggezza del tempo e dell’energia del presente, rinata nell’era post-covid. Per l’importante tour 2023 in Cina questa produzione ha ricevuto il “Premio Eccellenza Italia” nell’ambito dei China Awards.
Il focus è sul personaggio di Giulietta, fragile e passionale allo stesso tempo nella sua semplicità, animata da una purezza di sentimenti: una donna volitiva pronta a lottare per la propria felicità. In scena i danzatori della Compagnia, nuovi interpreti di una storia eterna e immagine ideale di una giovinezza sospesa nel tempo. I ruoli principali sono stati ricoperti negli anni e fino ad oggi da protagonisti d’eccezione come Monica Perego e Raffaele Paganini nella prima edizione del 2002 in prima assoluta al Teatro Sistina di Roma, Kledi Kadiu con Claudia Vecchi, Azzurra Schena e Luca Pannacci, Carola Puddu e Paolo Barbonaglia fantastici interpreti in molte produzioni della Compagnia. È unanimemente riconosciuta la sapiente esperienza del coreografo e regista Fabrizio Monteverde, considerato uno dei migliori rappresentanti della coreografia italiana degli ultimi trent’anni.
Nel suo Giulietta e Romeo, la Verona degli infelici amanti di Shakespeare si trasforma in un Sud oscuro e polveroso, reduce da una guerra e alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito custodisce la memoria di un conflitto mondiale che ha spazzato via morale e sentimento, e – risonando quanto mai attuale – annuncia, al di là delle macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione. Nell’Italia contraddittoria del secondo dopoguerra, immobile e fremente, provinciale e inquieta, Giulietta è protagonista e vittima di una ribellione giovanile e folle, in fuga da una condizione femminile imposta e suicida di un amore inammissibile. Romeo, silenziosamente appassionato e incoscientemente sognatore, è martire della propria fede d’amore innocente. Tra loro, le madri Capuleti e Montecchi, padrone ossessive e compiaciute di una trama resa ancor più tragica dall’intenzionalità dell’odio e dall’istigazione alla vendetta. Riscrittura drammaturgica originale, percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Fabrizio Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico. Ne nasce una narrazione essenziale ma appassionata, lirica e crudele, che come il cerchio della vita continuamente risorge dal proprio finale all’alba di un nuovo sentimento d’amore. Un’audace manipolazione dell’opera originale che insiste sui sentimenti e sulle idee universali che ancora oggi fanno breccia nei lettori di Shakespeare e che risuonano ancora più forti nella loro traduzione in danza attraverso lo stile energico e travolgente del coreografo Fabrizio Monteverde, simbolo indiscusso del Made in Italy nel mondo.
Il progetto è sostenuto dalla Regione Lazio con il Fondo Unico Regionale 2022 sullo Spettacolo dal Vivo.
Credits
coreografia
Fabrizio Monteverde
musiche
Sergej Prokof’ev
scene
Fabrizio Monteverde
costume design
Eve Kohler
lighting design
Emanuele De Maria
Durata
120 minuti (compreso intervallo)
con il contributo di