Note di regia
Tra storie e poesie di uomini e sogni, tra mondi e racconti di ieri e di sempre, la canzone di Lucio Dalla incontra i volti e i colori della danza di oggi. Il Balletto di Roma omaggia e ricorda il poliedrico artista bolognese con uno spettacolo originale di musica, danza, canzoni e parole.
FUTURA, ballando con Lucio è il frutto di un incontro d’idee ed emozioni, tra la nostalgia di un’amicizia spezzata dal tempo e la memoria di una voce resa eterna dal mondo. Sono i compagni di una volta e gli ammiratori di sempre a portare in FUTURA il ricordo più vivo del musicista dai guizzi di genio, del cantautore ironico e poeta, dell’improvvisatore eclettico e instancabile. Roberto Costa, musicista, compositore e arrangiatore, nonché storico collaboratore e amico di Lucio Dalla, ricostruisce, appositamente per la produzione del Balletto di Roma, un nuovo percorso di note e parole, tra le tracce indelebili di canzoni indimenticate e i frammenti di una voce sfuggita al tempo. Grazie alla collaborazione di Sony Music e per gentile concessione dei cugini di Lucio Dalla, ad impreziosire la costruzione musicale di Costa sono gli estratti sonori ricavati da alcuni multitraccia originali delle canzoni di Lucio. Collaborazione e amicizia legano all’artista bolognese anche Giampiero Solari, regista, drammaturgo, autore di grande esperienza e successo che affida l’idea dello spettacolo alle abili mani della coreografa romana Milena Zullo. Insieme, Solari e Zullo, scelgono di condurci lungo un viaggio unico e ininterrotto che naviga tra ricordi antichi e nuove suggestioni, storici accordi e moderne influenze. Tra le parole delle canzoni di Lucio si riscopre lo sguardo di un collezionista d’immagini e vite che osservava la gente e ne incorniciava le storie. Alle suggestioni di uno sguardo irregolare sulla vita, la coreografia affida la rappresentazione di canzoni disordinate che appartengono a tutti.
La sensibilità immaginifica di Zullo accoglie i simboli e le microstorie di un mondo di amanti e periferie e lascia che parole e significati scorrano liberi tra le più spontanee gestualità del quotidiano e le più intime espressioni di emotività impreviste. Rinuncia e fugge dalla didascalica rappresentazione di un patrimonio collettivo di storie e affida alla materia umana dei racconti di Lucio il compito di muovere le anime e i corpi dei danzatori. Ballano, tra le scenografie di Giuseppina Maurizi, persino gli oggetti di uno spazio cangiante, in mezzo alle lune, le scale e gli specchi di un’umanità che ride, piange, manifesta e sogna. Sarà la danza stessa l’espressione di un incanto tra musiche e parole generatrici di racconti. E in quell’incanto, danzeranno i protagonisti del Balletto di Roma, scoprendosi figli di quegli amanti che sognavano il domani, oltre i muri del presente (Futura, 1980). Ballano, ballano, i ballerini del Balletto di Roma, tra la commozione e la tenerezza di uomini che amano “sotto un cielo di ferro e di gesso” (Balla balla ballerino, 1980), incontro a treni di felicità provvisorie (Felicità, 1988) e in equilibrio su scale di musica e vita (Tutta la vita, 1984). Restano al loro posto le stelle dei sogni ad attrarre sguardi e speranze di umanità rumorose, a scongiurare la caduta di polvere d’universo su una terra privata del battito. Vincerà sempre il coyote mentitore sulla più bella delle stelle e sempre trionferà la fantasia di un grido terreno sul morente splendore di un adagio celeste (Il coyote, canzone con testo di Roberto Roversi, 1973).
FUTURA, ballando con Lucio non è solo l’omaggio e il ricordo di un artista geniale che ha attraversato decenni di storie, eventi e parole. È, più di tutto, la fotografia di un mondo che appartiene a tutti, lo specchio di una società indaffarata e normale che guarda al cielo per fuggire e cerca carezze per restare.
Credits
da un’idea di
Giampiero Solari
regia e coreografia
Milena Zullo
colonna sonora realizzata da Roberto Costa
sulle canzoni di Lucio Dalla
costumi
Giuseppina Maurizi
light designer
Emanuele De Maria