Note di regia
Ambiguity è un lavoro articolato e complesso, a tratti autobiografico e provocatorio con cui Michele Pogliani affronta il tema dell’ambiguità dei sentimenti, del dualismo nell’amore, delle diversità di cui tutti siamo fatti. Oggi più che mai, il termine “ambiguità”, divenuto scioccamente modaiolo, viene usato a sproposito per classificare con sbrigativa superficialità comportamenti “altri” che assai spesso sono invece quanto mai univoci ed espliciti. Ambiguity – non dimenticando, anche, le sottili e salutari armi dell’ironia – vuole giocare (ambiguamente, per l’appunto) sul sofisticato campo dell’allusione e della metafora per essere uno spettacolo suggestivo, raffinato e di alto livello qualitativo, ma al tempo stesso nient’affatto elitario, bensì di forte impatto e di grande forza comunicativa per ogni tipo di pubblico. Pogliani tesse una coreografia astratta che evoca desideri nascosti, fantasia erotica, subconscio. E paura. Quella dell’ambiguità che, secondo il coreografo, permea la società moderna e rappresenta l’anima meno controllabile dell’uomo. Attraverso il linguaggio metaforico Pogliani plasma con eccellente tecnica e ironia i corpi androgini dei danzatori facendone, degli uomini e delle donne, un’unica entità e rovesciando così gli equilibri sociali, sessuali ed esistenziali. Li colloca in quadri di luce, da soli o in coppie, in chiaroscuri vibranti dove predominano il rosso e il nero. Li intreccia in coralità simultanee, in passerelle di vanità tra tacchi, piume, maschere in cui i movimenti erotici non sono mai volgari. Sembra percossa da scariche elettriche la gestualità che muove i danzatori: movimenti nervosi, velocissimi e avvolgenti delle braccia, striscianti a terra, fendenti in aria. Ambiguity non ha la pretesa di risolvere le contraddizioni interne dei dogmi sociali ma che quantomeno tenta di metterli in discussione. Un mix che stordisce senza deludere, riempie gli occhi e le orecchie e ci fa riflettere.
Credits
coreografia
Michele Pogliani
drammaturgia
Michele Pogliani, Riccardo Reim
testi
Riccardo Reim
musiche originali
Emiliano Panepuccia
musiche
Autori vari