La direttrice Paola Jorio racconta l’esperienza al Premio “Città di Rieti”
L’ultima edizione del concorso di Rieti ha riservato alla Scuola del Balletto di Roma grandi soddisfazioni, che nuovamente premiano l’impegno della direttrice Paola Jorio nella formazione dei giovani ballerini: superate tre fasi eliminatorie, gli allievi Emanuele Babici e Martina Valentini si sono esibiti durante il Gala del 25 aprile di fronte ad una giuria internazionale (Samira Saidi, Patrick Delcroix, Maurizio Drudi, Francesco Nappa, Yuri Vyskubenko), aggiudicandosi il Primo Premio ex aequo nella categoria Solisti Classico Juniores. Per loro, non solo la felicità della vittoria, ma anche borse di studio per i corsi estivi dell’English National Ballet School e dell’École Supérieure de Danse de Cannes Rosella Hightower.
In questa avventura reatina, passato e presente sembrano intrecciarsi; esiste infatti uno stretto legame tra la manifestazione e la storia del Balletto di Roma: a partire dalla fine degli anni Novanta e per molte edizioni successive, è stato proprio il fondatore della compagnia romana, l’étoile Walter Zappolini, a dirigere il concorso “Città di Rieti” con la dedizione e il rigore che lo hanno sempre contraddistinto.
“Walter Zappolini è fiero di aver diretto un concorso così importante – racconta la direttrice Paola Jorio – Le settimane vissute a Rieti, negli anni di direzione artistica, lo hanno riempito di entusiasmo perché ha sempre avuto grande attenzione nei confronti dei giovani danzatori, nei quali ha rivisto il suo stesso percorso di stella del balletto (a soli 17 anni era già primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma). Quando abbiamo riaperto la Scuola del Balletto di Roma mi ha suggerito molte volte di partecipare alla manifestazione con i miei allievi, ma ho preferito vederli maturare prima di far loro affrontare un palcoscenico così prestigioso. Ci tengo molto che vivano queste occasioni con tranquillità, in modo che siano in grado di rielaborare non solo i successi, ma anche le difficoltà. Si tratta di opportunità di confronto e crescita”.
Lo scorso anno, la Scuola del Balletto di Roma ha vinto a Rieti il secondo premio nella categoria Composizioni Coreografiche con un brano del maestro Alexandre Stepkine: “È stata un’esperienza emozionante. Vedere il Teatro Flavio Vespasiano e la città non possono che farmi pensare al mio maestro: i risultati raggiunti dalla mia Scuola derivano dai suoi insegnamenti. Martina ed Emanuele, vincitori di quest’anno, ma anche le ragazze che hanno partecipato con la coreografia di Massimiliano Volpini aggiudicandosi la finale, appartengono alla prima generazione di allievi della nuova Scuola del Balletto di Roma: hanno avuto l’opportunità di conoscere il maestro in sala di danza e sono cresciuti rispettandone i valori. Sono felice di questo legame tra passato e presente, tra memoria storica e nuove speranze del balletto”.
Per i ragazzi, il viaggio a Rieti è stata l’occasione per condividere con i maestri giornate intense di studio e confronto: “L’esperienza del concorso inizia nella sala di danza. È lì che il maestro guida l’allievo lungo un percorso di maturazione tecnica ed espressiva. Arrivati a Rieti, io e i maestri Giulia Rossitto e Alexandre Stepkine abbiamo aiutato i ragazzi a superare le prime prevedibili difficoltà come la pendenza del palcoscenico o il timore delle esibizioni di fronte ad una giuria internazionale. Devo dire che sono stati tutti molto attenti e sicuri”. A pochi attimi dalla scena, tanti preziosi consigli: “Poco prima di entrare, le raccomandazioni del maestro sono tante… si cerca di ricordare all’allievo un dettaglio che possa rendere l’esibizione perfetta: un gesto delle mani, un’espressione, un accento”.
Piena soddisfazione dunque per la vittoria, ma soprattutto per le esibizioni: “Nel Gala, Emanuele ha danzato la variazione del Tamburino (da Graduation Ball) con grande vivacità, forte anche della recente esperienza sul palcoscenico di Spoleto dove ha vinto il secondo premio. Martina, nella variazione da Le Pavillon d’Armide, è stata elegante e attenta ai dettagli. Il merito della vittoria va all’impegno dei ragazzi e alla dedizione dei loro maestri. Partecipare ai concorsi è sempre utile, indipendentemente dall’essere premiati, perché si ha modo di studiare in maniera intensiva, di confrontarsi ad alti livelli e di fare esperienza di palcoscenico. La cosa importante è fidarsi sempre dei propri maestri!”.